I principi fondamentali del nostro metodo di lavoro interdisciplinare sono :
- la raccolta e la validazione dei dati da parte di specialisti (topografici, percettivi, corporei, veicolari, ecc.) ovvero non dal P.A.R., ma da esperti di ciascuna disciplina; per esempio, il P.A.R. preferisce non eseguire da solo i rilievi planimetrici, ma li commissiona a un topografo che li raccoglie con strumenti adeguati ai singoli casi e li valida con la propria licenza e responsabilità professionale; strumenti moderni e scientifici significa validazione, perché i programmi e gli strumenti utilizzati sono validati; licenza e responsabilità professionale significa ancora validazione e garanzia effettiva e giuridica, rispondendo proprio alle esigenze previste dall’art. 221 C.P.P.: ciascun esperto (dal topografo, allo psicologo, medico, ecc.) ha titolo ed iscrizione al proprio albo professionale, garantendo così la capacità di svolgere in modo esatto le misure proposte che costituiscono i numeri (dati, provati e validati) che poi entrano nei calcoli della perizia eseguita dal P.A.R.: diversamente, i dati utilizzati dal perito possono essere adulterati da errori, approssimazioni, incompetenza e favoritismi verso altri colleghi o verso gli interessi di una delle parti: solo in questo modo i dati utilizzati risultano ineccepibili;
- il metodo viene utilizzato ove possibile, sempre; diversamente, ci si dovrà fidare di dati raccolti da altri in modo non sufficientemente validato; quando ciò avviene, per motivi contingenti (per es. quando il PAR viene incaricato molto tempo dopo il fatto, quando le prove sono state ormai disperse, come per dissequestro dei mezzi o modifica dello stato dei luoghi) o per scelta del committente (per es.: carenti disponibilità economiche) il P.A.R. tende ove possibile a proporre ed eseguire comunque verifiche parametriche specialistiche, anche a posteriori; è cioè possibile effettuare sovrapposizioni, confronti ed analisi delle prove, grazie alle tecniche interdisciplinari che i collaboratori specialisti del team sanno svolgere, e che spiegheranno caso per caso; per esempio, si possono eseguire sovrapposizioni di fotografie dei luoghi e dei veicoli, su rappresentazioni degli stessi prima del danno o dell’evento, oppure analisi di testimonianze già raccolte, con metodi di analisi storiografica analoga alle ricerche su fonti storiche; gli psicologi del traffico possono inoltre sottoporre ad analisi i soggetti per valutarne le capacità ed abitudini percettive, oppure riprodurre percezioni e reazioni standard di gruppi di soggetti rispetto alle situazioni ipotizzate o ricostruite per il caso in esame;
- Le tecniche utilizzate dai singoli professionisti per la raccolta dei dati e il loro inserimento nei programmi e metodi di ricostruzione utilizzati dal P.A.R. sono esclusive, alcune in fase di sperimentazione vista la continua evoluzione della ricerca, altre validate e in via di pubblicazione o pubblicate (come nel caso dell’intervista cognitiva, vedi le diverse pubblicazioni nella relativa sezione); nel caso dei topografi, si utilizzano stazione totale Laser, oppure dispositivi di rilevamento satellitare o laserscanner a seconda delle situazioni dello stato dei luoghi; idem per il rilevamento dei veicoli (laserscanner o tecniche di fotogrammetria combinata); nel caso del medico-legale, si fa riferimento a metodi di analisi delle lesioni pubblicate in riviste internazionali specifiche, sempre nel confronto diretto tra il PAR e il medico, che osservano e commentano insieme cartelle cliniche e referti, redigendo poi documenti separati che fanno riferimento ai dati scambiati nel colloquio.
- La relazione interdisciplinare tra gli esperti avviene con l’utilizzo dell’intervista, della videoconferenza, verbalizzando tutto quando avviene nello scambio di dati tra consulenti, eventualmente procedendo nella ricerca per steps:
- l’intervista consiste nella proposizione da parte del P.A.R. di domande precise relative ad aspetti analitici particolari inviate allo specialista, con allegazione di documenti proposti in esame ed elencati con precisione; lo specialista è tenuto alla riservatezza sull’utilizzo dei dati esaminati, risponde con una relazione scritta;
- la procedura per steps avviene quando lo specialista chiede altri dati e approfondimenti prima di fornire la risposta definitiva, oppure esercita una attività investigativa propria, che integra i primi dati proposti con altri direttamente raccolti (come nel caso in cui lo psicologo effettua egli stesso una intervista a un testimone o protagonista, oppure il medico richiede una analisi strumentale o chiede il parere a un altro esperto specifico);
- la collaborazione in videoconferenza consente di registrare il colloquio tra diversi specialisti, per esempio nel commentare la visione alla moviola di un filmato.